– Solidarietà con le isole toscane contro le storture del Super Green Pass

NewTuscia – Toscana – LUCCA

La metastasi normativa scatenata dal governo dei “competenti”, presieduto da Mario Draghi, sta
producendo esiti mostruosi. Il combinato disposto tra i diversi decreti legge che si stanno sovrapponendo,
con richiami bizantini l’uno all’altro, ordina che dal 10 gennaio 2022 si possa viaggiare sui mezzi di
trasporto pubblico locale e regionale solo con il c.d. Super Green Pass.

Saranno colpiti più duramente di altri gli abitanti delle isole, a partire dai residenti delle nostre isole
toscane. Esprimiamo la nostra massima solidarietà agli isolani del Giglio, di Capraia, dell’Elba.
Sosteniamo la richiesta di Sergio Ortelli, sindaco del Giglio e vice presidente dell’Ancim (Associazione
Nazionale Comuni Isole Minori) di una revisione immediata di queste norme capestro. La presa di
posizione di Ortelli è sostenuta dalle osservazioni critiche che sono arrivate dalla sindaca di Capraia,
Maria Ida Bessi, e da alcuni amministratori elbani, in particolare il sindaco di Porto Azzurro, Maurizio
Papi.

Non è inutile ricordare che l’attuazione del Super Green Pass sta confermandosi complicata e
contraddittoria, una impalcatura di norme inutili prima ancora che ingiuste, frutto di un esecrabile
centralismo autoritario. Ancora una volta le persone guarite dal Covid, o che si sono curate con sieri
diversi da Pfizer, stanno incontrando seri problemi nello scaricare i propri “certificati verdi” dalla banca
dati nazionale, gestita dalla società SOGEI (Società Generale d’Informatica S.p.A., una struttura
posseduta al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, una singolare concentrazione di un
grande potere pubblico nelle mani di una struttura di diritto privato, lontana da ogni controllo politico e di
opinione pubblica).

I Green Pass erano controversi sin dall’inizio, quando furono adottati con regolamento europeo. Il loro
uso, in Italia, come strumento di discriminazione e di ricatto, oltre che aver violato le norme europee, ha
provocato il caos. In particolare dal 15 ottobre, da quando è partita la follia di richiedere il Green Pass nei
luoghi di lavoro, disagi e ingiustizie hanno dilagato, insieme ai contagi.
L’errore fondamentale – frutto di una preoccupante dissonanza cognitiva che fa dubitare della stessa
lucidità dei responsabili del potere esecutivo – è aver avallato l’idea che un certificato potesse garantire
una immunità che invece nessuno dei vaccini imposti dall’Unione Europea garantisce.

Da questo errore, avventatamente sostenuto, tra gli altri, dal presidente Draghi, dal ministro Speranza, dai
sottosegretari Sileri e Costa, derivano le altre storture: l’imposizione di farmaci sperimentali alle persone
guarite che non ne avevano bisogno; l’umiliazione di chi si era curato con altri tipi di farmaci e vaccini,
come avevano fatto all’estero molti immigrati, ma anche diplomatici, tecnici e manager; l’emarginazione
degli umili e delle persone che hanno scarsa dimestichezza con il digitale; il ricatto inutile e anzi
potenzialmente controproducente nei confronti dei giovani.

Anche in Toscana, oltre che nel resto d’Italia e d’Europa, aver pervicacemente ignorato le
raccomandazioni di buon senso della Great Barrington Declaration, le proteste del Coordinamento 15
Ottobre, gli studi della Commissione Dubbio e Precauzione, sta producendo conseguenze insensate e insostenibili.

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