Manifestazioni in tutta Italia contro le restrizioni del Governo. Violenze a Torino, Milano e Lecce
NewTuscia – Toscana: Manifestazioni di piazza, talvolta pacifiche, talvolta degenerate in violenze fuori controllo. Questo è accaduto in alcune città d’Italia nella serata di ieri. Se, da una parte, esercenti, commercianti, gestori di palestre e piscine, lavoratori del settore del cinema e del teatro, hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti del Governo, dall’altra frange organizzate si sono lasciate andare alla violenza più efferata, contro vetrine, cestini, polizia.
TORINO: nel capoluogo del Piemonte tutto è iniziato da Piazza Castello dove, a mezz’ora di distanza, sono state organizzate due manifestazioni. La seconda ha portato il caos: bombe carta e fumogeni sono stati lanciati dai manifestanti. Si è creata una folla consistente che, dopo aver provato a raggiungere Via Po, è entrata in Via Roma, cominciando a distruggere vetrine. Un negozio è stato saccheggiato: la è refurtiva recuperata dalla polizia poco dopo. In totale sono state fermate dodici persone dalla forza pubblica. Tra questi, cinque sono appartenenti a frange del tifo organizzato di Juve e Torino. Nessuno di loro ha una attività commerciale, ma tutti hanno precedenti penali a carico.
MILANO: Qui la situazione è ancora più calda: intorno alle 20.45 un gruppo di persone si è ritrovato in Piazzale Loreto. Si erano dati appuntamento attraverso wathsapp, con un volantino che indicava luogo ed ora del raduno. Da lì è cominciato un vero e proprio corteo che si è snodato fino al Palazzo della Regione. Un corteo, inizialmente seguito da una sola camionetta della polizia, che ha causato danni e vari momenti di tensione. In Piazza della Repubblica hanno tirato molotov contro due pattuglie della polizia locale. Poi alcuni se la sono presa con le fioriere di bar e ristoranti, rovesciati per strada, e con le transenne utilizzate domenica per l’ultima tappa del giro d’Italia lanciate nell’entrata della metropolitana. Poi la colonna si è spostata in Via Filsi, dove è stato assalito un autobus con sassi, pietre e bottiglie: il conducente del mezzo è stato costretto a fuggire a piedi. Da lì la devastazione si è spostata sotto il palazzo della Regione: lì la polizia, che molto spesso si è ritrovata a fronteggiare i manifestanti in condizioni numericamente di svantaggio, è riuscita ad indirizzare i facinorosi verso la Stazione di Milano Centrale. Nel corso di questa operazione un dirigente delle forze dell’ordine è stato colpito da una bottigliata. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Dopo due ore di totale follia la calma è tornata su Milano intorno alle 22.45. 28 persone sono state fermate.
TRIESTE: La situazione in città è stata sotto controllo fino al termine della manifestazione. Una manifestazione svoltasi in Piazza Unita in ordine, con circa duemila presenti. Hanno partecipato anche il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, e il sindaco triestino, Di Piazza. Sul finire dell’evento un piccolo numero di manifestanti ha lanciato fumogeni e bengala contro il palazzo della regione. “I violenti non hanno niente a che fare con chi protesta. Delegittimano solamente le istanze di chi lavora onestamente” spiegano gli organizzatori dell’evento.
LECCE: Anche nella città pugliese si è assistito a scontri e momenti di forte tensione tra una parte dei manifestanti e la polizia. Alle 18 di ieri una folta folla, grazie ad un tam tam via social, si è ritrovata in Piazza Sant’Oronzo e in Piazza Mazzini. Sono nate vere e proprie manifestazioni, non autorizzate ma tollerate dalle forze dell’ordine. E se in un primo momento sembrava che tutto potesse svolgersi pacificamente così alla fine non è stato. I momenti di maggiore scontro si sono registrati in Via Bacile dove, dopo un intenso lancio di fumogeni da parte dei manifestanti anche contro le forze dell’ordine, la polizia ha risposto con cariche di alleggerimento. Per il momento non risultano denunciati per i disordini nella città salentina, ma la Digos sta indagando su quanto accaduto.
NAPOLI: Dove tutto è cominciato nella serata di venerdì, stavolta si è registrata calma sostanziale. Non sono tuttavia mancate le proteste, comunque pacifiche, della folla radunatasi, alle 18 di ieri sera, in Piazza Del Plebiscito. Folla che, sorvegliata da un dispiegamento di forze dell’ordine in questo caso massiccio, ha raggiunto il palazzo della Regione. Li sono stati intonati canti e cori contro il Presidente della Regione Campania, De Luca. I manifestanti si sono dati appuntamento alla serata di oggi, sempre alle 18, sempre in Piazza del Plebiscito, spiegando che andranno avanti a protestare finché dalla Regione non saranno stanziate misure concrete.
PESARO: La protesta, pacifica, è sfociato in un forte atto di protesta da parte di un ristoratore locale, Umberto Carriera. Se, infatti, alle 18 almeno un migliaio di persone si sono ritrovate nel centro cittadino, successivamente alla manifestazione, svoltasi senza alcun tipo di problema per l’ordine pubblico, l’imprenditore e ristoratore pesarese ha invitato alcuni dei presenti a consumare una cena offerta presso un proprio ristorante. Polizia e Carabinieri sono stati costretti ad intervenire, trovando dentro al locale circa novanta persone e predisponendo la chiusura dello stesso. “Dovranno arrestarmi, altrimenti continuerò ad aprire tutti i giorni” ha scritto l’imprenditore pesarese tramite i propri profili social.