L’augurio del presidente Mattarella a Papa Francesco per il 7° anno di Pontificato
Stefano Stefanini
NewTuscia – ROMA – A sette anni dall’elezione di Papa Francesco risuona oggi una delle prime esortazioni del Pontefice: “L’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione… le strutture economiche ingiuste creano diseguaglianze”, la Misericordia, il Dialogo, l’Umiltà e la Fratellanza, sono questi i tratti fondamentali affermati al momento della elezione e praticati nella continuità della sua azione apostolica.
Il 13 marzo 2013 veniva eletto papa Francesco. “ L’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione ” ed ancora “i diritti umani non sono solo violati dal terrorismo, dalla repressione, dagli omicidi, ma anche da strutture economiche ingiuste che creano ampie ineguaglianze ”, queste significative affermazioni del papa eletto fecero subito il giro del mondo, erano tratte dal libro-intervista del 2010 “Il gesuita”, di Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin.
Come trascorse il primo giorno da pontefice per l’arcivescovo di Buenos Aires?
Dopo la prima apparizione da papa eletto tra le altre notizie diramate, fu reso noto il motto episcopale di Bergoglio, che amava definirsi “Jorge Bergoglio, prete”: “Miserando atque eligendo”, la frase latina del Vangelo di Matteo, che descrive l’atteggiamento di Gesù verso il pubblicano, considerato un pubblico peccatore, che “guardò con misericordia e lo scelse”.
Nella mattinata del primo giorno da Pontefice, quasi in contrasto con
La necessità di chiudere le chiese di questi giorni, papa Francesco rese omaggio alla Basilica di Santa Maria Maggiore, il tempio cristiano più antico dedicato alla Vergine “Salus Populi Romani” ed ha affermato : “Lasciate la basilica aperta: sono un pellegrino, voglio andare tra i pellegrini”, Papa Francesco avrebbe voluto la basilica di Santa Maria Maggiore aperta a tutti i fedeli, come nei giorni normali, e non avrebbe voluto i gendarmi e gli agenti di polizia a scortarlo nella visita. Insofferenza del neo Papa anche per le rigide misure di sicurezza da osservare. “Non sono un indifeso”, ha protestato inutilmente.
Papa Francesco evita la folla ed i fotografi, ma saluta affettuosamente i giovani studenti che lo hanno acclamato dalla scuola di fronte alla basilica di Santa Maria Maggiore.
ll Papa ha poi lasciato la Basilica liberiana da una uscita secondaria. L’auto “non di rappresentanza” con a bordo papa Francesco e la vettura di servizio che la seguiva, sono invece andate via attraverso una uscita secondaria, dalla parte opposta a quella dove la folla era assiepata. Probabilmente una decisione presa proprio in virtù del fatto che questa era una visita strettamente privata, come lo stesso Papa Francesco aveva annunciato. Papa Bergoglio esce da Santa Maria Maggiore e saluta con la mano alcuni studenti della scuola Albertelli, che si trova di fronte alla Basilica, affacciati alle finestre. I giovani lo chiamavano e agitavano le mani per attirare la sua attenzione, a quel punto il Pontefice ha risposto al saluto prima di infilarsi nell’auto e lasciare la basilica. Nel suo primo discorso papa Francesco aveva esaltato il suo ruolo di Vescovo di Roma, come prioritario servizio della Carità, nella dimensione universale, ove le chiese diocesane non sono periferie, ma sono coprotagoniste della nuova evangelizzazione, nell’intima unione con il Vescovo di Roma, successore di Pietro.
L’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato oggi a Sua Santità Papa Francesco, il seguente messaggio:
«Santita’,
a nome del popolo italiano desidero unirmi a quanti, nel mondo intero e nella Chiesa universale, desiderano farle giungere oggi le più sincere espressioni di affetto e vicinanza in occasione del VII anniversario dell’inizio solenne del Pontificato.
Tale ricorrenza coincide quest’anno con un periodo di speciale prova per la diffusione globale del coronavirus Covid-19.
In un contesto drammaticamente segnato dalla pandemia la comunità internazionale trova nella Sua illuminante Missione Pastorale e nella Sua viva e paterna testimonianza dei più alti valori evangelici un pressante invito a riscoprire le ragioni della collaborazione e della solidarietà tra gli stati e tra i popoli, in adesione all’esigente messaggio di attenzione ai più vulnerabili che Vostra Santità propone con instancabile determinazione all’umanità tutta.
I Suoi costanti appelli ad abbracciare il dialogo e a rifuggire dalla “cultura dello scarto” suggeriscono il cammino per affrontare le emergenze globali e perseguire uno sviluppo autenticamente integrale. Auspico vivamente che tale prospettiva possa essere prontamente accolta al fine di poter meglio superare la drammatica sfida dell’oggi e tracciare un luminoso cammino verso il futuro.
In molteplici occasioni Ella ha manifestato la sua speciale vicinanza nei confronti dell’Italia, vicinanza confermata, anche nelle ultime ore, in occasione delle Sue recentissime visite a luoghi di culto che per secoli hanno rappresentato fonti di consolazione e di speranza.
L’Italia, oggi impegnata a fronteggiare circostanze eccezionali, sa di poter guardare sempre con fiducia e gratitudine alla sollecitudine particolare del Suo primate.
Con questi sentimenti, Santità, Le rinnovo i migliori auguri per il Suo benessere personale e per la continuazione della sua altissima Missione».