Quale futuro per le mura cittadine? La politica apre il dibattito

NewTuscia Toscana (PISTOIA): Nello scorso consiglio comunale, tenutosi ancora a distanza per contrastare la possibile diffusione del Covid-19, uno degli argomenti di maggior interesse è stato senz’altro quello riguardante un intervento economico da destinare alla manutenzione delle mura urbane. Ne è nato un dibattito, estesosi anche al di fuori delle mura virtuali in cui l’assemblea comunale si è riunita, in cui sono emerse posizioni diverse tra i vari partiti politici presenti in città.

“Sono perché le mura restino al loro posto – ha spiegato Giovan Battista Grasso (Italia Viva) – perché senza le mura storiche, Pistoia non sarebbe la nostra città. Penso che se ci fosse un referendum l’ esito sia scontato: i pistoiesi vogliono le mura. I pistoiesi sono parecchio conservatori, questo non toglie che non ci debba essere una seria politica di manutenzione, in cui tutti hanno il dovere di fare la propria parte: dal Comune alla Regione, passando per lo Stato con il Ministero della Cultura e dei Beni Storici”.

“Le nostre mura, al contrario di quelle che caratterizzano altre città, mi riferisco alla terza cerchia, furono realizzate – ha argomentato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Iacopo Bojola – non tanto per proteggere, quanto per delimitare il territorio e collegare i bastioni che funzionavano prevalentemente per controllare la città. Ma a parte questo particolare non secondario, dal momento che hanno perso la funzione di perimetro daziario, sono state percepite come un ingombro allo sviluppo urbanistico e stradale. Prima hanno abbattuto le porte (al contrario di Firenze), poi in ogni occasione è prevalsa la necessità di edificare, o aprire un varco stradale, a quella di conservare. Io sono favorevole alla conservazione, sebbene non siano un manufatto di pregio, o di particolare imponenza, ma dobbiamo confrontarci con la realtà. Quindi salviamo il salvabile, come testimonianza, ma non enfatizziamo una polemica ridicola. A Siena i senesi si autotassano per manutenere ampi tratti di mura, a Lucca sono un parco frequentato e così anche in piccole località turrite e murate, ma non a Pistoia, dove per la prima volta in decenni (l’ultimo intervento fu su viale Matteotti negli anni ’90) si spendono oltre €110.000. Credo tuttavia che la decisione debba essere presa dalla politica e non con un referendum cittadino: i membri delle istituzioni abbiano la forza di decidere ciò che ritengono migliore per la città”.

“Giunta Tomasi: irresponsabilità e immobilismo. Questo è – attacca il consigliere rappresentante del M5S, Nicola Maglione – quanto emerge anche dalla (non) gestione di questa vicenda. Al di là del solito mantra legato alla mancanza delle risorse (per le quali però niente viene fatto per recuperale, vedi riqualificazione illuminazione pubblica proposta dal M5S, accettata dalla Giunta ma giacente nei loro cassetti) per interventi manutentivi adeguati, quello che colpisce e preoccupa, è il fatto che non vengano almeno messe in sicurezza (con interdizione al passaggio di persone e/o mezzi) le altre parti pericolanti. L’amministrazione, dopo l’ultimo crollo, si è limitata a dire che “è andata bene”, visto che potevano esserci conseguenze per l’incolumità di passanti o di chi poteva trovarsi nella parte lato Brana. In Commissione prima, dopo aver ascoltato i tecnici, e in Consiglio dopo, ho chiesto cosa si intendesse fare per gestire la prima delle priorità, ovvero l’incolumità fisica. Nessuna risposta, silenzio assordante sia da parte di Tomasi che di Bartolomei. E’ questo l’aspetto più incredibile e inaccettabile e fossi il Sindaco non dormirei la notte sapendo che così (non) facendo, espongo al pericolo i miei concittadini. Logica, buon senso e responsabilità, impongono di garantire prima la sicurezza e poi di valutare qualsiasi progetto (tra l’altro completamente assente) su conservazione e valorizzazione delle mura”.

“È stato grave – ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico, Walter Tripi – il tentativo dell’assessore di adombrare discriminazioni della Regione sui bandi: purtroppo, la verità è che i progetti che la Giunta ha presentato erano ampiamente insufficienti, e finalmente anche la maggioranza nella discussione di oggi lo ammette. La cosa più sconcertante è però che durante questa discussione non è emersa nessuna volontà o obiettivo da parte di chi governa: si naviga a vista, su questo come su tutto, e intanto mentre ci si era presentati come la Giunta attenta alla manutenzione, le mura crollano. Il tema delle mura urbane va affrontato in modo complessivo e lungimirante, presentando progetti ben più strutturati e che vedano anche una valorizzazione storica e culturale oltre alla necessaria manutenzione, vera causa dei crolli”.

“Le mura urbane – ha messo in evidenza Gabriele Gori, Lega, – sono una parte della storia della città, sono una parte viva e peculiare della città di Pistoia. Vanno mantenute, preservative e soprattutto valorizzate. Vanno viste come una risorsa, soprattutto a fini’ turistici. Da valorizzare ad esempio con camminamenti, punti d’osservazione e ogni altra iniziativa che le possono rendere parte integrale viva è vivibile della città. Chi avesse l’idea di abbattimento anche parziale, sarebbe da condannare e con molta probabilità sarebbe un soggetto che non ama la città di Pistoia e di vedute assai limitate. Per quanto mi riguarda non mi occorre nessun referendum di cittadini Pistoiesi per potermi schierare. Io sono già per le mura urbane. Non solo per mantenerle, ma per valorizzarle, renderle vive e fruibili ai cittadini pistoiesi e ai turisti che desiderano visitare la nostra piccola ma meravigliosa città piena di tesori. E le mura urbane sono a pieno titolo una di queste”.

“Anche la questione mura come molte altre – ha sostenuto Iacopo Vespignani (Pistoia in Azione) e’ stata affrontata da questa amministrazione solo a seguito di un evento emergianziale. La riflessione e’ emersa a seguito del crollo. Ed e’ stata una riflessione volta più a discolparsi che a costruire un percorso costruttivo. Oppure a incolpare la regione, a detta di qualcuno, rea di non aver volutamente finanziato i progetti presentati dall’amministrazione. Che oggi scopriamo essere stati dei tentativi disperati per finanziare interventi ma non previsti nell’oggetto dei bandi stessi per quello che chiedevamo. Oggi l’amministrazione deve anticipare gli eventi. Progettare, se davvero ci crede, per presentare al momento di nuovo bandi, proposte per valorizzare le mura. Altrimenti sono i soliti discorsi di chi non ha visione. Se ci fosse un referendum voterei a favore del mantenimento solo dopo aver visionato una proposta seria e fattibile dell’amministrazione”.

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