Crisi di governo, ma un italiano su due non ne capisce i motivi
NewTuscia Toscana – Mentre si rincorrono gli aggiornamenti sull’attuale crisi di governo che attualmente vede il Premier Giuseppe Conte alla ricerca di una pattuglia di “responsabili” per potersi presentare al voto sulla fiducia di martedì con la forza dei numeri, emergono dati interessanti da un sondaggio Ipsos.
Nell’indagine presentata alla trasmissione DiMartedì in onda su La7 si evidenzia che il 46% degli intervistati non ha compreso i motivi per cui si è giunti alla definitiva spaccatura tra Italia Viva e il resto del Governo. Questo dato, di per se sufficientemente eloquente per comprendere la percezione dell’opinione pubblica rispetto alle priorità che la politica dovrebbe perseguire, si aggiunge ad ulteriori riscontri: nel medesimo sondaggio infatti il 73% degli intervistati ritiene che Matteo Renzi abbia aperto la crisi esclusivamente per interessi personali e del proprio partito.
Del resto questi rilievi non fanno che certificare la scarsa popolarità del leader di Iv, specie se paragonata a quella dell’attuale Premier.
Risulta quindi abbastanza evidente, in questo momento più che mai, quanto certa politica sia lontana anni luce dalle esigenze del paese: nella crisi più profonda dal secondo dopoguerra sembrava il minimo aspettarsi dalla classe dirigente unità di intenti (almeno all’interno della maggioranza) e solidità di fronte alle difficoltà. Invece, mentre viene approvato il Recovery Plan, durante la campagna di vaccinazione e a poco tempo dall’arrivo dei fondi europei, il Governo rischia di cadere definitivamente, di non superare il voto di fiducia. L’Italia rischia di presentarsi, ancora una volta, impreparata, divisa e spaccata alle fondamentali scadenze che la attendono: stante questo contesto sconcertante, quale fiducia investitori ed Europa tutta dovrebbero nutrire in un paese che non riesce a mantenere la barra di un governo per dodici mesi di fila? Quale fiducia gli stessi cittadini italiani dovrebbero riporre nella politica, quando sono i governanti per primi che tradiscono se stessi e i principi che dovrebbero guidarli?
Inutile stupirsi dunque, se gli unici che escono vincitori da tali impasse sono i populisti, gli arraffoni e i profittatori.