8 Settembre 1944: Pistoia ricorda la sua Liberazione
NewTuscia – Toscana (PISTOIA): Dopo una guerra ed una occupazione devastante per la popolazione locale, dopo vari tributi umani che la città fu costretta a pagare, per mano di un nemico che, anche sul punto di cadere, non smise mai di opprimere chi era riuscito a sottomettere, la città, quell’8 settembre di settantasei anni fa, alzó la testa e riuscì a ribellarsi, cacciando il nemico oppressore. Questo si è ricordato oggi, attraverso una cerimonia pubblica, in Piazza della Resistenza.
Alla presenza delle massime autorità civili e militari cittadine, è intervenuto il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, con un discorso che ha collegato il clima di paura vissuto in quegli anni a ciò che accade nel nostro contemporaneo: “Voglio iniziare – ha detto il primo cittadino – ricordando la figura di Silvano Fedi. Il conferimento del titolo di cittadino illustre alla sua persona, una iniziativa nata dall’idea di un quotidiano, un’idea molto apprezzata dalla popolazione, è la dimostrazione di come la città possa essere unita di fronte ai valori della propria storia, senza strumentalizzazioni”.
“È importante la memoria: credo – ha sottolineato Tomasi – che ognuno di voi abbia sentito le testimonianze dei propri parenti. Ed è evidente che una testimonianza personale abbia maggior impatto sulle nuove generazioni. È importante il lavoro degli storici, anche locali, affinché questa memoria sia protetta nel giusto modo, anche perché i nostri figli ed i nostri nipoti non potranno udire di persona la testimonianza diretta di chi quella guerra l’ha effettivamente vissuta e combattuta”.
“Questa cerimonia – ha proseguito Tomasi – finalmente la svolgiamo in presenza: per il 25 aprile abbiamo deposto una corona io e Renzo Corsini, oggi invece, grazie alle migliori condizioni riguardanti l’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese, ci può essere una maggiore condivisione. Dopo la Liberazione la ricostruzione fu lenta e dolorosa: anche il 7 settembre, ormai prossimi alla liberazione, i tedeschi con i cannoni colpirono le nostre case. Con i dovuti distinguo oggi forse dopo quello che abbiamo vissuto negli scorsi mesi ci dobbiamo liberare proprio dalla paura”.
“Voglio ricordare – ha spiegato Tomasi collegandosi al presente – una notizia che mi ha colpito: un ristoratore di Firenze si è tolto la vita nel proprio ristorante a seguito dell’andamento della sua attività in periodo di Covid. Oggi, purtroppo, incertezza e paura dominano. Si parla di una ricostruzione che deve essere economica, ma occorre in particolar modo una ricostruzione sociale e morale. Le istituzioni debbono dare vitalità e sicurezza al Paese, una stabilità che passa per cerimonie come questa. Ed utilizzo questo momento per ringraziare tutti gli operatori sanitari, i volontari, il centro operativo del 118, che con il loro lavoro hanno permesso alla popolazione di poter gradualmente aspirare alla normalità”.