“Occorre una riqualificazione delle aree boschive”. La proposta di FdI per la montagna
NewTuscia – Toscana, PISTOIA: “La montagna ed il suo patrimonio boschivo in passato venivano considerati una risorsa fondamentale per la tutela del territorio ma oggi questo aspetto rischia sempre più di venire meno”. Così in un intervento Daniele Vannelli (in foto sotto, consigliere comunale di FdI a Pistoia), da sempre attento alle tematiche ambientali. Nota firmata anche da Andrea Tonarelli, Consigliere Provinciale Fdi, Luca Davagni, portavoce circolo FDI San Marcello Piteglio e Alessandro Olioni, portavoce FDI Abetone Cutigliano
“Proprio adesso – prosegue la nota – non possiamo permetterci di rimanere insensibili e fermi di fronte alle calamità naturali ed ai cambiamenti climatici che in questi anni stanno colpendo ed investendo il nostro territorio nazionale e locale. La montagna non può più attendere e l’intervento dell’uomo deve essere incisivo e tempestivo per fronteggiare ed arginare tali fenomeni, sempre più frequenti”.
“Il nostro territorio – proseguono gli esponenti di FdI – presenta un patrimonio arboreo boschivo stanco e malato perché spesso privo di interventi manutentivi ordinari e straordinari.
Si incorre in frane, smottamenti, cedimenti territoriali e problemi di assetto idrogeologico con danni ingenti all’ambiente, alle nostre infrastrutture e soprattutto all’intera collettività. Per cercare di contrastare questi problemi è necessario un progetto di riqualificazione territoriale delle aree boschive, partendo da una verifica tecnica legata al censimento arboreo e fitosanitario che ci mostri il reale stato di salute delle piante”.
. (In foto i quattro firmatari della nota)
“Inoltre – si legge nella nota – il ricambio generazionale, permetterebbe una riqualificazione del patrimonio boschivo agevolando sia la produzione di biomassa che l’industria del legno con un incremento di attività lavorative che andrebbero a beneficio dello sviluppo economico del territorio. Da non tralasciare la filiera delle piante da frutto di qualità, importanti in termini di produttività e redditività, non
solo sotto l’aspetto della produzione di legname. Salvaguardare le piante da possibili attacchi di natura parassitaria e non parassitaria è necessario per intraprendere un percorso di tutela del patrimonio boschivo”.
“Occorre – si conclude la nota – mettere imprenditori e soggetti privati in condizione di operare al meglio, superando sia la pesante burocrazia che i numerosi vincoli delle zone demaniali e riserve montane, che rallentano e poco agevolano l’ attività di taglio. Per lo sviluppo di questo percorso è importante un progetto condiviso da parte delle amministrazioni locali, insieme alla regione, al fine di intercettare i fondi necessari. Auspichiamo altresì che anche da parte del governo nazionale via sia sempre più una maggiore consapevolezza di questo macro tema in cui ruota anche una vita sociale ed economica legata alla montagna stessa”.