Giani si dimentica dei congiunti: “Al momento impossibile una soluzione”

NewTuscia Toscana – La Toscana dalla mezzanotte sabato 5 dicembre sarà finalmente Zona Arancione. Dopo aver sperimentato la chiusura pressoché totale per più di 15 giorni, finalmente la Regione Toscana può tornare timidamente a riaprire, seppur con modi e tempi molto limitati, alcune attività. Sarà una piccola boccata d’aria per l’economia locale.

Soprattutto, finalmente sarà concessa nuovamente la libera circolazione all’interno del proprio comune di residenza, sempre con la dovuta attenzione agli orari del coprifuoco, che sarà operativo dalle ore 22:00.

La nuova situazione è stata salutata con gioia e soddisfazione autocompiaciuta anche dal Presidente Giani, che nel suo quotidiano aggiornamento sui social network non ha fatto mancare le proprie felicitazioni.

Il Presidente ha poi elencato le nuove norme relative alla Zona Arancione, soffermandosi in particolare modo su quelle attività, come la caccia, la pesca, la raccolta di olive e tartufi, che possono tornare ad essere praticate con regolarità.

Verso tutte queste situazioni e per molte altre, Giani si è dimostrato solerte, attento e deciso nella propria azione; a tutte queste attività il Presidente non ha fatto mancare il suo appoggio e si è esposto anche col Governo e col CTS (Comitato Tecnico Scientifico).

Per tutto ciò la Regione ha trovato soluzioni col Governo centrale, tranne che per la situazione dei congiunti.

Si dice dispiaciuto, il Presidente Giani, ma purtroppo “per le coppie e gli affetti non vincolati da matrimonio non ci sono soluzioni, al momento”.

Eppure nei giorni scorsi sulla pagina ufficiale di Eugenio Giani erano comparsi post dove si rassicuravano le numerosissime coppie che a causa del divieto di spostamento in differenti comuni non possono frequentarsi. Era stato sottolineato che ci si sarebbe adoperati per trovare soluzioni condivise ad una situazione ormai inammissibile.

Invece niente, nessuna attenzione, nemmeno una specifica che chiarisca come mai non si è riusciti a trovare scappatoie al divieto attuale. Non una motivazione. È stato l’ultimo dei problemi affrontati nel messaggio odierno, e a occhio, anche l’ultimo sull’agenda personale del Presidente. Forse dovremmo interrogarci su che tipo di società è una che, al momento di dover stilare una lista di priorità, non ritiene degni di nota coloro che hanno affetti al di fuori del legame matrimoniale. Categorie che, pur numerosissime, sono ad oggi invisibili agli occhi di chi ci governa. E non ci sono scuse che tengano.

Comunque la si voglia mettere, la questione dei congiunti è l’ennesimo scivolone mediatico di un’amministrazione che in questo momento di crisi economica, sociale e umana (sarebbe meglio non dimenticarlo) ha più volte zoppicato.

La comunicazione oggi, lo sappiamo, è fondamentale: un cattivo uso dei canali che permettono mantenere il contatto coi cittadini non si può passare sotto silenzio, nel 2020.

Così come non si possono ignorare le indecisioni su molte questioni su cui le persone chiedono spesso solo chiarezza, gli strafalcioni che generano ancora più chaos (no, i ristoranti non sono aperti in Zona Arancione, Presidente Giani), o i silenzi su problemi seri come appunto i congiunti, ai quali, è bene ribadirlo con forza, non si sta negando un lusso.

A quanto sembra ancora una volta gli interessi di pochi gruppi, che però smuovono denaro ed evidentemente in virtù di ciò hanno una voce più forte, riescono a trovare legittimazione al posto delle esigenze più vere e più intime, che sono, queste sì, la vera essenza della vita associata.

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