Eni, vivaismo, bonus verde: il ritorno di Friday For Future tra attacchi e proposte
NewTuscia – Toscana (PISTOIA) Cestini della raccolta differenziata in centro, corse notturne degli autobus, allungamento delle piste ciclabili: riparte da qui Friday For Future che, stamane, a Pistoia è sceso in piazza, per la prima manifestazione post lockdown. E, all’inizio dell’evento, sono state rilanciate, attraverso le parole di Elia Orsi, proposte che, già in passato, erano state formulate dal movimento.

Sono le nove di mattina e Piazza dello Spirito Santo è già popolata dai manifestanti. Manifestanti che rispettano il distanziamento e le normative Covid, prima in piedi e poi, poco dopo, sedendosi a terra. Gli organizzatori fanno partire De André, poi gli Zen Circus. La piazza è freddina, risponde poco. Passano lunghi secondi tra il “cosa vogliamo” degli organizzatori e la risposta, che, prima accennata, poi bisbigliata, poi scandita, poi urlata, si rivela essere “giustizia climatica”.

“Dopo un anno – hanno detto I ragazzi – siamo ancora qua. Dopo un anno in cui è successo di tutto noi siamo ancora qua. La collettività ha iniziato a vedere questo tema, quello dell’attenzione all’ambiente, come centrale”. Poi I ragazzi attaccano l’ecobonus, perché “non si può parlare di mobilità sostenibile e investire sulle autostrade. Dobbiamo stare attenti a come ci vengono presentate le cose e come sono realmente. ‘Ambiente’, ‘green’, non possono essere parole utilizzate solamente per dare un tocco green ai programmi elettorali”. E se la prendono con il vivaismo che “inquina il nostro territorio”.

“Eni vi farà lezioni di ambiente e clima a scuola. È assurdo. Le aziende – hanno proseguito – ci fanno lezione con una mano e con l’altra continuano a distruggere il nostro mondo. Abbiamo bisogno di istruzione e democrazia. Dobbiamo dimostrare che il cambiamento climatico per noi è un emergenza e dobbiamo farlo subito. È inutile un cambiamento delle nostre abitudini se non cambiano le realtà più grandi di noi”. Poi si soffermano sull’educazione civica: “deve essere una opportunità. Dobbiamo pensare all’agenda 2030 come un elenco di obbiettivi da raggiungere gradualmente”.
Interviene poi una rappresentante di Libera Pistoia, Chiara Fusari: “Giustizia climatica e giustizia sociale – ha sottolineato – devono essere coniugati insieme. Si pensi al caporalato: si pagano pochissimo i lavoratori e si vende il prodotto finito a prezzo altissimo. Dovrebbe essere rispettato tanto il lavoratore quanto il consumatore”. Poi parla di agromafie, mettendo in evidenza come il fenomeno “sia diffuso in tutto il Paese, non si pensi che l’inquinamento del suolo sia solamente nel sud Italia, nella terra dei fuochi. Non è vero”.
La piazza comincia a svuotarsi, ma gli interventi continuano. Tocca a Legambiente, nella persona di Antonio Sessa: “Vi faccio un appello. Dovete scendere sul territorio. I vivai non sono gli unici problemi che ci sono sul territorio. Abbiamo bisogno di aiuto, di fare rete. E d’accordo sul vivere globalmente, ma bisogna anche che le associazioni vivano territorialmente. Finalmente, dopo cinquant’anni, una generazione di ragazzi è uscita dalle tane. È riuscita a venire in piazza, a fare la cosa giusta e con la vostra lotta potrete salvare questo pianeta”. La manifestazione finisce, i ragazzi si disperdono lentamente, qualcuno resta per una foto. Appuntamento al prossimo venerdì, quando FFF si riunirà in assemblea pubblica, aperta a tutti.