De Pasquale a Bernardi: «L’uscita squallida lo qualifica per lo sciacallo che è. Da Galleni risultati lodevoli»

NewTuscia – Toscana – CARRARA

«Ancora una volta il consigliere Bernardi dimostra tutto il suo cinismo: nemmeno davanti a un dramma riesce a resistere alla tentazione di cercare la ribalta e lanciare un attacco personale all’assessore Anna Galleni. Ancora una volta siamo costretti a ricordagli cosa ha fatto, o forse sarebbe meglio dire cosa non ha fatto, nei suoi 15 anni da amministratore, soprattutto sulla marginalità» si apre così la replica del sindaco Francesco De Pasquale al becero attacco con cui l’esponente della destra strumentalizza a fini politici la morte di una persona.

Il primo cittadino rispolvera la memoria dell’ex assessore, partendo proprio dal Campo Profughi: «Le politiche sulla marginalità estrema ereditate dai nostri predecessori, tra cui Bernardi, erano letteralmente inesistenti. Al Campo Profughi abbiamo trovato alcune famiglie che dalla fine degli anni ‘80 vivevano in una struttura fatiscente, in condizioni prossime alle favelas. Aspettavano la casa popolare che qualcuno gli aveva promesso “dopo le elezioni”. Peccato non avessero fatto domanda. Fortunatamente avevamo prorogato il bando e, in sinergia con l’associazionismo, queste persone hanno potuto far domanda ed entrare in graduatoria. Il Campo Profughi è stato lentamente svuotato ed è stato messo al centro di un progetto di riqualificazione» afferma De Pasquale ribadendo che per le grandi dimensioni della struttura, a fronte delle  ordinanze di sgombero e dei controlli eseguiti nel tempo, pur con la collaborazione delle forze dell’ordine «è stato sempre difficile se non impossibile azzerare le occupazioni abusive».

Tra i fardelli ereditati dalla gestione Bernardi, il primo cittadino ricorda «l’accampamento di roulotte sul Lavello, a Marina di Carrara dove alcune persone, tra le quali il presunto omicida, vivevano in condizioni indegne senza acqua e servizi igienici. Grazie al progetto dell’Housing First, voluto e creato da questa amministrazione, la quasi totalità d’essi ha potuto avere un tetto vero sulla testa. Dopo un lavoro serio, le roulotte – quelle sì simbolo di degrado e di un’amministrazione che gira la testa e se ne frega degli invisibili- non esistono più, sono state demolite».
De Pasquale ricorda che questi interventi, «insieme alla messa a punto del “Progetto freddo” per assicurare un posto caldo ai senza tetto nelle notti più gelide, insieme alle azioni di sostegno verso le famiglie più fragili durante la pandemia e di supporto alle associazioni di volontariato che si occupano di marginalità, unite alle innumerevoli “ordinarie” emergenze affrontate in questi quattro anni e con la messa a punto di regole certe per la gestione dell’emergenza abitativa, sono stati solo alcuni dei lodevoli risultati ottenuti dall’assessore Anna Galleni. Con una straordinaria dedizione, forte della sua professionalità, Galleni non solo ha cercato di rimediare alle ingiustizie del passato ma ha riordinato il settore improntandolo alla trasparenza e all’equità».

«A fronte dell’impegno e dell’attenzione dell’assessore Galleni, che ringrazio ancora una volta per il suo lavoro, un’amministrazione da sola non ha gli strumenti per gestire e risolvere tutti i problemi delle persone in difficoltà. Esistono anche uomini e donne, afflitti da dipendenze patologiche o problemi psichiatrici.  In questi casi è fondamentale la loro volontà di farsi supportare da percorsi condivisi con l’azienda sanitaria e i suoi specialisti. Percorsi che possono essere avviati solo se, lo ripetiamo, queste persone manifestano la volontà di intraprenderli perché non possono essere costretti a farlo. A volte le istituzioni, lavorando insieme, riescono a coinvolgerle e a reintrodurle nella società. Altre volte non c’è questa possibilità. Davanti a queste tragedie tutti, proprio tutti, sentono il peso di un fallimento. Dalla rete amicale e familiare delle vittime, alle istituzioni, ai vari presidi, anche di carità, che sono sul territorio. L’uscita squallida di Bernardi – conclude De Pasquale – ancora una volta lo qualifica per lo sciacallo che è».

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