Coronavirus, Conte: “Chiudono tutte le attività commerciali e produttive non essenziali per i cittadini” (I tratti salienti del discorso)
NewTuscia – VITERBO – Chiudono tutte le attività commerciali ad eccezione di quelle che producono generi di prima necessità ed accessorie e di trasformazione per beni di prima necessità per tutti i cittadini come quelle zootecniche, le farmacie e le parafarmacie.
“Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti”, ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, mentre resteranno consentite, con le precauzioni, le consegne a domicilio.
“Ho fatto un patto con la mia coscienza – ha detto Conte – al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli Italiani. Solo giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre abitudini: la stragrande maggioranza di voi Italiani ha risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure ero consapevole che si trattava di un primo passo e ragionevolmente non sarebbe stato l’ultimo. Oggi è chiaro che in un Paese complesso come il nostro bisogna procedere gradualmente per predisporsi ed accettare i cambiamenti richiesti: ora è il momento di compiere un passo in più. Quello più importante. Ora disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di prima necessità, delle farmcie e delle parafarmacie”. E specifica: “Non è indispensabile fare nessuna corsa per acquistare cibo nei supermercati, chiudiamo però ristoranti, bar, pub, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio. Chiudono centri estetici, parrucchieri, i servizi di mensa che non garantiscono a distanza minima di un metro di sicurezza. Per quanto riguarda le attività produttive e professionali va attuata il più possibile la modalità del lavoro agile, vanno incentivate le ferie, i congedi retribuiti per i dipendenti, restano chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabil per la produzione. Le industrie che andranno avanti dovranno assumere i protocollo di sicurezza per i propri lavoratori al fine di evitare il contagio. Restan garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti, i servizi di pubblica utilità, bancari, postali, assicurativi, finanziari, nonché di tutti quelli accessori a quelli rimasti in attività. Saranno garantite le attività del settore agricolo e zootecnico e di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono servizi rispetto a questye attività. La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative, per motivi di salute o per necessità come fare la spesa. Serve essere consapevoli che abbiamo iniziato da poco a cambiare le nostre abitudini: l’effetto di questo grande sforzo potremo vederlo solo tra poche settimane, non da domani. Per avere riscontri dovremo aspettare un paio di settimane e questo è importante: se i numeri dovessero continuare a crescere non significa che dovremmo affrettarci a varare nuove misure, non dobbiamo fare una corsa cieca verso il baratro, dobbiamo essere lucidi, misurati, rigorosi, responsabili. A breve nominerò anche un commissario delegato per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a questa emergenza sanitaria. Il commissario avrà ampi poteri di deroga, lavorerà per potenziare la produzione, la distribuzione delle attrezzature per le terapie intensive e subintensive. Avrà il potere di impiantare novi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e per sopperire alle carenza fin qui riscontrate. La persona che nominerò sarà il dottor Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e che si avvarrà di questa struttura già avviata nel settore industriale e si coordinerà con Borrelli e la Protezione civile. Ringrazio tutte le donne e gli uomini della Protezione Civile e Borrelli per l’incredibile lavoro che stanno facendo. Se saremo tutti a rispettare queste regole usciremo più in fretta da questa emergenza, il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi, di 60 milioni di Italiani che quotidianamento compiono piccoli grandi sacrifici per tutta la durata di questa calamità. Ogni indiividuo si sta giovando dei propri ma anche degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese, una comunità di individui come direbbe Norbert Elias, rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani: tutti insieme ce la faremo”.