“Coerenza e concretezza, vi racconto la mia Lega”. Intervista a Claudiu Stanasel

NewTuscia – Toscana (PRATO) Classe 1994,gia vice presidente del Consiglio Comunale di Prato, Claudiu Stanasel è uno dei politici emergenti tra le fila del Partito di Matteo Salvini. NewTuscia – Toscana ha deciso di intervistarlo: ne è nato uno scambio ad ampio respiro, in cui si è parlato di molti aspetti: dalla sconfina del centrodestra alle ultime elezioni regionali ad una personale visione di futuro, passando per quello che deve essere fatto in funzione delle nuove generazioni.

Riguardo al suo partito, quali sono i valori sociali fondamentali che la Lega incarna oggi?

Il 1° Dicembre 2018 sono entrato nella Lega di Matteo Salvini dopo oltre 5 anni all’interno di Forza Italia. Credo in molti dei valori e degli ideali originari della Lega ma soprattutto credo in due dei tratti che la contraddistinguono all’interno di tutto il panorama politico italiano: la concretezza e la coerenza. Questo ho cercato da sempre in un partito ed è questo che qui ho trovato sin dall’inizio del mio arrivo nel Carroccio. In un periodo storico in cui valori e ideali vanno e vengono, mutano da una parte all’altra in base alla necessità di questa o quella tornata elettorale, questo partito, a mio avviso, ha sempre mantenuto la sua linea riuscendo perlopiù a migliorare alcuni aspetti e ad aggiornarsi col cambiare del tempo. Questo dimostra la capacità di mantenere saldi i principi fondamentali ma allo stesso tempo di adattare le politiche obsolete col cambiare dei tempi pur restando fermi i principi di cui parlavo prima. La Lega oggi sul sociale è uno dei partiti più attivi a livello nazionale a partire dalla difesa dei lavoratori e della famiglia. Lo dimostriamo quotidianamente grazie alle misure e alle proposte che diventano realtà ogni giorno tramite i nostri consiglieri comunali e quelli regionali, i nostri Sindaci e i nostri Presidenti di Regione, così come lo abbiamo fatto quando siamo stati al governo tramite i nostri Ministri. Siamo il partito del popolo che ogni giorno è nelle piazze, faccia a faccia con tutti i cittadini, da Nord a Sud dell’Italia passando per le nostre due splendide isole. Abbiamo dimostrato che siamo coerenti e coraggiosi, pronti all’ascolto diretto del cittadino e a riportare la politica in mezzo alla piazza, così com’era in principio e come dev’essere. In questo periodo storico la Lega sui temi sociali è avanti a tutti e lo dimostriamo spesso tramite il nostro principale strumento di ascolto del cittadino: il gazebo. Qui incontriamo i cittadini e qui raccogliamo le firme necessarie per le battaglie che spesso sono propri i cittadini a lanciare tramite i nostri referenti territoriali. Siamo il primo partito che difende gli interessi nazionali di questo paese e soprattutto quelli produttivi e lo abbiamo dimostrato sia in Italia tramite le misure che abbiamo introdotto e le innumerevoli proposte ma anche in Europa tramite i nostri rappresentanti che si sono da sempre battuti per tutto ciò che significa Made in Italy e il rispetto dei nostri lavoratori e della sovranità della nostra economia. Siamo da sempre al fianco delle nostre aziende per fornire loro gli strumenti per sopravvivere e crescere senza dover vendere ciò che è nostro ad altri paesi. Siamo contro il lavoro minorile, per il salario giusto, per la salubrità dei luoghi di lavoro, per l’applicazione della contrattazione collettiva, tutti requisiti largamente applicati nei cosiddetti “Paesi emergenti” le cui merci, frutto di uno sfruttamento selvaggio, invadono i nostri mercati e contro cui abbiamo ampiamente dimostrato di combattere anche aspramente. Sul versante della legalità vogliamo coniugare rispetto delle regole e sensibilità sociale, mettendo la parola fine al commercio abusivo, alle fabbriche fantasma, presenti sul territorio nazionale, allo sfruttamento dei nuovi lavoratori-schiavi immigrati. Se la Cgil e la sinistra su questi temi si sono arresi, nel nome di una falsa solidarietà e di una triste visione del “buon governo”, è tempo che tutto il centrodestra sia il faro di un rilancio che porti avanti le ragioni di una socialità vera, concreta, immediata, in grado di coniugare Nazione e giustizia sociale, legalità e visione etica. La Lega ha dimostrato che su questi temi c’è uno spazio politico da occupare e che esiste la volontà di passare all’azione immediata e dare concretezza alle parole.

Riguardo alla crisi sanitaria di quest’anno: ritiene sia saggio strumentalizzare temi così delicati come quelli relativi all’emergenza covid (norme di distanziamento, mascherina etc) allo scopo di fare opposizione? Non servirebbe forse maggior coesione?

Sin dall’inizio dell’emergenza Covid in Cina, noi della Lega di Prato abbiamo iniziato un percorso costruttivo, serio e responsabile, basato su una serie di documenti rimasti agli atti che costituiscono concretamente quanto ho appena affermato. Siamo stati tra i primi a livello nazionale a mettere sul piatto della discussione politica una serie di documenti per avvisare, informare e preparare la cittadinanza e l’intera classe politica locale e regionale in vista di quanto sarebbe successo da lì a poco, con l’esplodere dell’emergenza in Italia. Durante i primi mesi abbiamo sempre mantenuto un dialogo costruttivo e propositivo di cui vado pienamente orgoglioso, sulla scia di quanto da sempre detto sui banchi del consiglio comunale sia da parte mia che dei colleghi del mio gruppo: la nostra è e sarà sempre una opposizione costruttiva basata sul rispetto e su un’offerta politica ben identificabile e riconoscibile, per il bene dell’intera cittadinanza. Abbiamo sin dall’inizio richiesto all’Amministrazione Biffoni un tavolo di lavoro comune aperto all’opposizione per collaborare tutti insieme in questa crisi ma sia i nostri documenti in consiglio comunale che la lettera inviata al Sindaco in cui richiedevamo per l’appunto una maggiore coesione, non hanno ottenuto risposte positive. Abbiamo rilevato, con soddisfazione, nei mesi di lockdown e nel periodo a seguire, durante l’attività consiliare svoltasi tramite videoconferenza, che più volte l’Amministrazione ha accolto proposte e idee da noi indicate che sono state trasformate in realtà. Siamo stati e continueremo sempre ad essere al servizio della nostra città, dimostrandoci disponibili al confronto e al dialogo perché insieme siamo entrati in questa crisi e soltanto insieme ne usciremo fuori.

 La fortuna recente della Lega si è basata anche e soprattutto sui temi dell’immigrazione: qual è la sua posizione sull’argomento?

A Prato la Lega ha dimostrato concretamente la sua coerenza in materia di immigrazione e integrazione inserendo nella propria lista alle scorse elezioni amministrative un giovane cittadino romeno di 24 anni. Sono riuscito ad essere il più votato della nostra lista ottenendo ben 442 voti ed in seguito, grazie al supporto dei miei colleghi in consiglio, del centrodestra intero e del partito, sono stato votato ed eletto Vice Presidente del Consiglio Comunale. Questa è l’ennesima dimostrazione, come a suo tempo fu anche l’elezione di Toni Iwobi quale primo senatore di colore della Repubblica Italiana, che la Lega parla attraverso i fatti, garantendo candidature e pieno supporto a tutti i cittadini di origine straniera che hanno dimostrato la volontà e la capacità di portare avanti un percorso politico che possa essere un valore aggiunto sia al partito stesso che soprattutto a tutta la società. A livello nazionale sono orgoglioso del lavoro fatto dalla Lega nel poco tempo che abbiamo avuto a disposizione per governare perché abbiamo dimostrato quanto nessuno pensava fattibile e cioè che di fatto è possibile fermare il traffico di vite che da tempo imperversa sulle coste del Sud dell’Italia per via dei continui sbarchi dall’Africa. Io credo convintamente che il lavoro fatto durante il nostro governo abbia nei numeri ridotto drasticamente le morti in mare, garantendo allo stesso tempo il supporto necessario e la dovuta assistenza ogni qualvolta fosse stato richiesto. Questo è l’ennesimo esempio di come è possibile far rispettare la legge e mantenere la parola data in campagna elettorale con coerenza sulla base di un mandato elettorale che ha chiaramente fornito al nuovo governo una precisa indicazione sulla politica da attuare in materia di immigrazione. A livello locale sappiamo bene che Prato è la città più multietnica d’Italia visto l’alto numero di nazionalità differenti presenti sul nostro territorio. Abbiamo una comunità cinese molto numerosa che da sempre non è riuscita, per vari motivi, ad integrarsi a pieno nel tessuto pratese nonostante vi siano stati lievi miglioramenti negli ultimi anni grazie alle nuove generazioni che hanno dimostrato una capacità di adattamento più rapida e nel merito più proficua sia per la loro comunità d’origine che per il resto della popolazione pratese. A seguire vi sono la comunità romena e quella albanese che diversamente possono dirsi decisamente ben più integrate nel tessuto sociale del nostro territorio. Ho sempre pensato che l’integrazione sia un percorso che avviene nel tempo se alla base c’è la volontà di farlo ma soprattutto la disponibilità a partecipare alla vita sociale, culturale, economica e politica del territorio in cui viviamo, portando alla collettività quel valore aggiunto positivo che qualsiasi comunità ha al suo interno per via delle proprie origini. La nostra visione, a differenza di quella del centrosinistra, antepone i doveri ai diritti quando si affrontano i temi dell’immigrazione e dell’integrazione perché prima di tutto bisogna dimostrare quanto ho detto in precedenza. Ho sempre usato una frase in cui credo profondamente: “Chi non partecipa oggi, non può pretendere domani”, e questo vale anche in questo ambito.

Qual è il futuro della coalizione di centrodestra? Vede la Lega ancora in grado di guidare la destra nazionale?

Il Centrodestra governerà l’Italia. Sono sempre più convinto che le prossime elezioni parlamentari ci vedranno vincitori perché rappresentiamo ormai da tempo la maggioranza degli elettori di questo paese e questo lo abbiamo ampiamente dimostrato in tutte le tornate elettorali che vi sono state dall’inizio dell’attuale legislatura in corso. L’Italia ha bisogno di una politica liberale di centrodestra che sappia costruire il futuro di questo paese su basi solide per ridare agli italiani la speranza che ormai hanno quasi del tutto perso a causa dei tanti governi di sinistra che negli anni si sono susseguiti, ultimo tra questi l’attuale governo Conte. La Lega è l’attuale leader della coalizione e sono certo che tale possa rimane nonostante le variazioni più recenti che hanno visto alcuni cambiamenti, tra i più rilevanti la buona crescita di Fratelli d’Italia. Ci tengo a fare una parentesi su questo aspetto ed accolgo positivamente la crescita di un alleato che di conseguenza fa crescere l’intera squadra. Dobbiamo mettere da parte inutili discussioni e lavorare sempre uniti perché laddove lo abbiamo fatto abbiamo vinto e governato bene. In questo specifico periodo storico, in cui siamo opposizione, dobbiamo trovare la forza e la capacità di far squadra e lottare insieme per un obiettivo comune che deve sempre essere il bene di questo paese, consci del fatto che tramite la nostra offerta politica possiamo sicuramente fare meglio di chi attualmente governa il paese. Sono sempre stato un convinto sostenitore del Centrodestra unito sia qui in Toscana, dove non abbiamo alternative per vincere e per governare, che in altre regioni e a livello nazionale. Nel centrodestra la leadership viene determinata dai voti e ad oggi noi abbiamo il primato. A me interessa però avere prima una squadra forte con un programma serio per il rilancio di questo paese, poi sono certo che se lavoreremo bene, manterremo il nostro posto di leader.

E all’interno della Lega vede coesione e serenità? Ci possono essere alternative alla leadership di Salvini?

Io sono fiero di appartenere a questo partito e di poter nel mio piccolo contribuire ad accrescerlo portando un valore aggiunto. Sono entrato nella Lega dal 1° dicembre 2018 e da allora vi sono state due tornate elettorali che ci hanno visto perdere prima il turno delle elezioni amministrative del 2019 uscendone sconfitti anche qui a Prato, e poi a venire il recente turno di regionali e amministrative che ci ha visti calare notevolmente nel numero di voti rispetto all’anno precedente. Nel rispetto dei nostri elettori e di tutti coloro che sono al servizio di questo partito, abbiamo un forte di una vera riorganizzazione nelle regioni del centro e del sud Italia, laddove negli ultimi anni per via della rapida crescita del partito a livello nazionale, abbiamo ottenuto un grande incremento in termini numerici e qualitativi degli eletti, sia a livello comunale e provinciale che a livello regionale. Questo ha portato ad una situazione che necessita una organizzazione più rappresentativa e strutturata che sono convinto possa notevolmente rafforzarsi in vista delle prossime sfide elettorali per poter continuare a vincere e governare mettendo in pratica il buon governo che abbiamo ampliamento dimostrato di saper condurre nei Comuni e nelle Regioni in cui governiamo in tutta Italia. Questo è possibile in vari modi ma ho sempre considerato la democrazia interna uno degli aspetti più veri e sinceri della politica. Sono quindi i Congressi la formula migliore affinché il nostro partito riesca finalmente a fare il passo successivo e prepararsi a diventare il partito più strutturato e meglio organizzato della coalizione che punta a governare questo paese.

Parliamo di elezioni: il centrodestra era convinto di vincere questa tornata elettorale in Toscana. Invece ha perso e non di poco. A chi sono da attribuirsi le responsabilità della sconfitta?

Abbiamo perso. Lo ha detto Susanna Ceccardi sin da subito alla prima conferenza stampa in seguito al risultato delle elezioni regionali. Ringrazio lei per l’impegno e la presenza sui territori in questa campagna elettorale come anche tutti i nostri sostenitori e militanti che hanno lavorato sodo in questa tornata elettorale. Un ringraziamento speciale va ai nostri elettori che anche se inferiori di numero rispetto all’anno scorso, hanno deciso nuovamente di darci la loro fiducia e per questo dovremo lavorare sodo per dimostrare che sappiamo meritarcela. Non siamo stati capaci di imparare dagli errori fatti nella scorsa tornata elettorale quando abbiamo perso Prato, Firenze e Livorno, insieme a tanti altri comuni che andavano al voto alle scorse amministrative. Sono certo che Matteo Salvini e la sua squadra sapranno al meglio prendere le loro decisioni in seguito a questa sconfitta e ho piena fiducia nel nostro Segretario Federale affinché la riorganizzazione di cui abbiamo a lungo parlato in queste ultime settimane abbia inizio al più presto. Abbiamo bisogno di costituire una classe dirigente migliore basandoci sul merito, la competenza e il risultato elettorale delle ultime tornate elettorali per diventare ancor più competitivi e iniziare sin da subito il percorso per Toscana2025 e allo stesso tempo per la prossima tornata elettorale delle elezioni amministrative del 2021 che vede molti comuni al voto tra cui Grosseto. Sono fiducioso che sapremo farci trovare pronti per continuare a vincere e cambiare sempre di più il colore della Regione Toscana che sicuramente non è più rossa com’era un tempo.

In un anno difficile come quello che stiamo vivendo che giudizio dà della sua comunità? Mi spiego meglio: come pensa che la città di Prato abbia reagito alle problematiche dovute al Covid-19? Cosa è stato fatto e cosa manca?

Sono fiero della cittadinanza pratese e come più volte ho avuto modo di dire tramite la stampa, ci tengo particolarmente a dire loro un sincero e profondo grazie per come si sono comportati dall’inizio dell’emergenza sino ad oggi. Ma questo non basta perché i primi protagonisti di questa sfida e i veri responsabili della gestione di questa emergenza sono le istituzioni e i rappresentanti politici che oggi governano ad ogni livello che sia esso il governo, la regione, la provincia o il comune. Venendo al nostro Comune e all’Amministrazione Biffoni io sono convinto che non è stato fatto il massimo e questo mi dispiace perché se qualcuno pensa di usare le scuse che ho sentito in questi mesi, e cioè il fatto che mancano i fondi oppure che è la prima volta per tutti nel gestire una simile situazione, sbaglia profondamente ed offende la cittadinanza intera. L’amministrazione pratese ad oggi si è limitata ad eseguire gli ordini e le indicazioni di Regione e Comune senza mai o comunque in piccolissima parte avere iniziative proprie utilizzando risorse proprie per aiutare la cittadinanza in questo difficile momento. A differenza di quanto hanno fatto diverse amministrazioni comunali a guida centro-destra, quali per esempio Siena che ad Aprile 2020 ha stanziato, tramite una propria manovra, ben 10 milioni di Euro per una serie di misure utili ad aiutare famiglie e imprese nella difficile ripartenza che ancora stiamo portando avanti. Concretezza è ciò che i pratesi vogliono e sia chiaro che il Comune di Prato ha un bilancio superiore a Siena e a molti degli altri comuni capoluoghi di provincia della Regione Toscana ma non abbiamo ancora visto nessuna manovra degna di tale nome per sostenere i nostri concttadini. Si preferisce destinare i soldi alle grandi promesse elettorali fatte in campagna elettorale, molte delle quali sono le medesime di quelle fatte nella precedente ma che ancora oggi dopo una prima legislatura e un anno della seconda, non sono ancora state trasformate in realtà. Non è una polemica bensì la realtà che noi vorremmo fosse differente perché il nostro comportamento rispettoso della situazione e la nostra propositività di questi mesi va premiata fino in fondo accogliendo proposte serie e concrete che non devono avere colore politico perché si parla del benessere dei nostri cittadini e ne va del futuro di tutta la nostra città. Poco è stato fatto e molto dev’essere ancora fatto e siamo convinti che quanto da noi proposto in tutte le mozioni e gli ordini depositati da prima che iniziasse l’emergenza a Prato sino ad ora possano essere impiegati realmente da questa amministrazione. Serve assistenza immediata alle famiglie e alle imprese pratesi che sono sempre più in difficoltà a causa di una cassa integrazione che non arriva più e di un lavoro che diminuisce giorno dopo giorno. L’amministrazione deve mettersi le mani in tasca e stanziare fondi per i nostri cittadini perché adesso abbiamo bisogno di risposte concrete, non quando arriverà la cavalleria dalla Regione o dal Governo perché allora per molti pratesi potrebbe essere fin troppo tardi.

A proposito di localismi: da anni si teorizza come Pistoia Prato e Firenze debbano essere più strettamente collegate tra loro: pensa ad un progetto particolare per far sì che ciò si possa realizzare?

Prato, Pistoia e Firenze sono il cuore della Regione Toscana. Tre città con identità ben definite e una storia che tanto le unisce quanto le divide. Per tanti anni si è discusso di una vera unione tra queste con varie ipotesi che ad oggi non sono divenute realtà perché ciascuna città con la rispettiva provincia, rivendica il proprio ruolo all’interno del grande panorama toscano. Un tema ben diverso è quello dei collegamenti e su questo possiamo e dobbiamo fare molto di più. A partire dalla rete ferroviaria fino a quella stradale, sono convinto che sia ancora possibile migliorare in termini di prestanza ed efficacia i collegamenti tra questi tre importanti soggetti, facilitando soprattutto le comunicazioni nelle zone più remote delle province di quest’ultimi. Vi è inoltre una forte necessità di far squadra tra i tanti Comuni di questa area vasta per affrontare le sfide della mobilità e del turismo. Una proposta a mio avviso interessante è quella della Tramvia Prato- Firenze, sostenuta anche dal neo Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ma io oserei addirittura fare il passo successivo, cioè quello di prevedere all’interno di questo progetto anche l’inserimento di Pistoia come ulteriore tratto del progetto che già esiste. Sono certo che un’infrastruttura come questa porterebbe innanzitutto una gran quantità di lavoro in un periodo storico molto complesso come quello che stiamo vivendo. Darebbe inoltre concretezza e coerenza alle tante promesse elettorali a cui abbiamo assistito negli ultimi anni quando questo tema è stato più volte affrontato. Credo che questa sia una proposta molto interessante e che se estesa anche a Pistoia possa divenire, se fatta a dovere, un grande valore aggiunto sia in termini di mobilità che per sostenere un settore ad oggi in ginocchio, come quello del turismo. Un altro progetto che mi è particolarmente caro è quello di allargare l’alta velocità ferroviaria anche a Prato e a Pistoia per avere anche qui Frecciabianca, Frecciarossa e Italo, oppure anche semplicemente uno fra questi. Di bisogni e progetti ve ne sono già diversi in essere che ritengo interessanti ma so benissimo una cosa dalla mia esperienza in politica: se e soltanto se c’è la volontà politica sarà possibile rendere realtà quanto da anni si teorizza per collegare al meglio tra loro Prato, Pistoia e Firenze. Voglio sperare e credere che in seguito a questa tornata elettorale, arrivi finalmente il momento dei fatti perché di parole ne sono state dette fin troppe.

Torniamo alla politica nazionale: ci dà un giudizio riguardante l’abolizione dei Decreti Sicurezza da parte del Governo Conte II?

L’abolizione dei Decreti Sicurezza è l’ultimo di una lunga serie di errori tattici e politici che il Governo Conte II ha fatto dal suo insediamento sino ad oggi senza mai fermarsi a riflettere sulle eventuali conseguenze. Questo governo punta a distruggere quanto fatto in passato invece di dedicarsi a costruire per il futuro, dimostrando all’Italia intera la propria incapacità nell’offrire una programmazione seria di misure che possano risollevarci tutti dalla crisi che stiamo attraversando. Ho sempre considerato che in politica sia doveroso congratularsi con gli avversari quando il risultato del loro lavoro produce qualcosa di utile e positivo per la cittadinanza, ma non sono ancora riuscito a farlo da quando questo governo di sinistra, targato PD-M5S, ha iniziato la sua attività. Andando a parlare di come il governo Conte II ha affrontato la crisi sino ad oggi, non posso che dare un giudizio molto negativo visto che abbiamo assistito ad una serie di misure tardive e parziali che ancora oggi non hanno dato un aiuto concreto agli italiani. L’Italia ha bisogno di fondi per le piccole e medie imprese, di aiuti concreti ai professionisti e di un sostegno reale a tutti quei settori che sono in ginocchio e che non riescono a guardare con speranza verso il domani perché sono stati totalmente abbandonati da uno Stato che si riempie di proclami ma che non è capace di mantenere le promesse fatte. Da questo governo vogliamo risposte concrete su come intende utilizzare i fondi europei in arrivo, perché se abbiamo deciso di indebitarci, dobbiamo fare scelte ponderate per impiegare quei fondi per ottenere in cambio risultati degni di tale nome per il benessere degli italiani e la ripresa di questo paese. Allo stesso tempo mi auguro che PD e M5S terminino al più presto la loro eterna campagna elettorale e si ricordino che sono al governo. Non è più accettabile che vengano anteposti questioni non urgenti come la distruzione dei decreti sicurezza, di quota100, del reddito di cittadinanza, della flat-tax, o anche questioni come la discussione dello ius soli, della legge elettorale e anche degli infiniti bonus che non sono altro che ennesime marchette elettorali. Queste non sono le priorità del nostro paese e gli italiani non hanno più tempo da perdere perché hanno fame ora. Non domani. Non quando questo governo deciderà di aprire gli occhi sulla realtà. Non quando arriveranno i fondi europei. Adesso abbiamo bisogno di riportare la politica accanto al cittadino affinché quest’ultimo sappia di poter avere al suo fianco un amico che può e vuole aiutarlo in questo momento difficile per tornare insieme a sorridere.

Ultima domanda: l’Italia ha un grandissimo problema di disoccupazione giovanile, e in generale la politica sembra attenzionare sempre meno i problemi delle nuove generazioni: ritiene che la Lega possa dare risposte importanti ai giovani di oggi? Se si, quali.

Ad oggi gli ultimi dati in merito alla disoccupazione giovanile ci dicono che la disoccupazione giovanile è al 32,1 % (Dati Provvisori Istat 1° ottobre 2020 per la fascia di età 15-24 anni) e questo vuol dire in poche parole che due giovani su tre non hanno un lavoro. Il problema della disoccupazione giovanile è un tema che ha, a mio avviso, due fattori importanti sui quali la classe politica intera deve lavorare seriamente: uno culturale e uno puramente economico. Sul primo credo che sia necessario fare un grande lavoro all’interno delle scuole per formare al meglio i giovani verso il mondo del lavoro e per fare questo bisogna profondamente rinnovare la scuola italiana a partire dagli strumenti di lavoro, ad oggi obsoleti rispetto a molti paesi europei, per passare alla predisposizione dei programmi scolastici che ormai sono da troppo tempo rimasti intaccati. Un secondo lavoro va fatto invece nelle aziende per insegnare agli imprenditori che giovane non è sinonimo di poca volontà o incapacità ma di impegno, passione e voglia di imparare. Questo è possibile farlo in vari modi ma penso sia fondamentale istruire gli imprenditori stessi affinché finalmente tutti capiscano e sappiano sostenere i giovani all’interno delle proprie aziende. Questo è un percorso lungo ma fattibile e richiede un lavoro a 360 gradi che vede la politica in primo piano al fianco delle associazioni di categoria, dei sindacati ed ancora della scuola stessa e dell’università che, insieme, devono formare al meglio gli imprenditori di oggi e quelli di domani. Il secondo fatto, quello puramente economico, lo abbiamo già affrontato molto in questi anni come Lega, fornendo proposte e mettendo in atto misure quali la Flat Tax al 15% per gli autonomi, la revisione della Legge Fornero o Quota100. Tutte queste misure hanno aiutato e consentito, per varie conseguenze della loro entrata in vigore, di liberare nuovi posti di lavoro da impiegare per i giovani e di consentire agli imprenditori una maggiore possibilità economica per crearne di nuovi. La nostra grande proposta della Flat Tax estesa a tutti, sia famiglie che imprese, non è però ancora divenuta realtà per l’incapacità e la visione limitata dei nostri precedenti colleghi di lavoro, i 5 stelle, che hanno preferito lo strumento del Reddito di Cittadinanza invece di sostenerci in questa battaglia che sono ancora convinto possa essere lo strumento ideale al momento per la ripresa di questo paese. La Flat Tax aiuta le imprese e ridà loro fiato consentendo di fatto di creare nuovi posti di lavoro e sostenendo nel merito le imprese ad assumere i giovani con una serie di sgravi fiscali e incentivi che uniscono il concetto culturale di cui ho parlato prima al fattore puramente economico. Quando la Lega e il Centrodestra saranno finalmente al governo potremo infine implementare la Flat Tax così come ideata dai nostri migliori tecnici perché vogliamo e sappiamo di poter ridare speranza a questo paese rilanciando la nostra economia per vincere una crisi già esistente da anni e che è stata notevolmente ampliata dal Coronavirus.

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