VACCINAZIONI PEDIATRICHE. LE NUOVE RAGIONI SCIENTIFICHE CHE INDUCONO A SOPRASSEDERE
NewTuscia – Lombardia – MILANO
Sono ben 24 i punti che, alla luce delle informazioni rilevanti comparse negli ultimi mesi nella letteratura scientifica, richiederebbero ancora maggiori limiti per la vaccinazione antiCovid in età pediatrica.
A sostenerlo è la Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi), che aggiorna così il suo precedente documento su questo tema, aggiungendo altri punti di riflessione. Tra questi, il fatto che nei bambini l’infezione sia di norma lieve o asintomatica, tanto più con la variante Omicron, il fatto che non sono ancora disponibili cure per i bambini danneggiati da questi vaccini (mentre vi sono utili terapie precoci per la COVID-19); ma soprattutto il fatto che questi vaccini si sono rivelati inefficaci nel prevenire l’infezione, in particolare nelle due settimane successive all’inoculo e nel medio termine. Infatti nei bambini di 5-11 anni la protezione sembra azzerarsi già poche settimane dopo la 2a dose, sino persino a invertirsi, rendendo i soggetti vaccinati addirittura meno protetti dall’infezione rispetto a chi non è vaccinato. Ciò confuta sia la narrazione di un bilancio favorevole tra benefici e danni per il singolo (a parte alcuni casi selezionati), sia la pretesa di un vantaggio per i soggetti fragili e la comunità.
Il documento è disponibile sul sito www.cmsindipendente.it, con la relativa documentazione bibliografica e gli altri spunti di riflessione, che tornano a fare chiedere a gran voce un confronto istituzionale sul tema.