Nobel per la Fisica, l’ambito premio a Roger Penrose, Reinhard Ghenzel e Andrea Ghez.

NewTuscia Toscana – Il premio Nobel per la Fisica 2020 è stato assegnato a Roger Penrose, Rehinard Ghenzel e Andrea Ghez per i loro studi sui buchi neri e la loro implicazione nei complessi meccanismi che regolano l’Universo.

Penrose, anche matematico e filosofo, ha insegnato al King’s College (1962-1963) e a Oxford ed è stato premiato “per aver scoperto che la formazione di un buco nero è una chiara predizione della teoria generale della relatività”.
“Nel gennaio 1965, dieci anni dopo la morte di Einstein, Roger Penrose dimostrò che i buchi neri possono davvero formarsi e li descrisse in dettaglio; nel loro cuore, i buchi neri nascondono una singolarità in cui tutte le leggi conosciute della natura cessano. Il suo articolo innovativo è ancora considerato il contributo più importante alla teoria della relatività generale dai tempi di Einstein” dichiara l’Accademia reale svedese delle Scienze.

Oltre a Penrose, sono stati insigniti del prestigioso premio anche Rehinard Ghenzel e Andrea Ghez, a cui spetta l’altra metà del premio di 5 milioni di corone svedesi.
Ghenzel, nato nel 1952 in Germania, si è laureato a Bonn e in seguito ha diretto l’Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre, mentre Ghez, la più giovane dei premiati e quarta donna a ricevere il premio Nobel (dopo Marie Curie nel 1903, Maria Goeppert-Mayer nel 1963 e Donna Strickland nel 2018), è nata nel 1965 a New York, e attualmente insegna nell’Università della California a Los Angeles. Genzel e Ghez hanno scoperto che un oggetto invisibile ed estremamente pesante comanda le orbite delle stelle al centro della nostra galassia. Un oggetto che, stando alle dichiarazioni dell’Accademia reale delle Scienze e secondo le scoperte dei due scienziati, sarebbe proprio un buco nero: “Il loro lavoro è pionieristico, ci ha dato la maggiore prova mai raccolta di un buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea”, sottolinea l’Accademia.