Conte: “Natale sobrio, senza abbracci e veglioni. Le circostanze attuali non lo permettono”
NewTuscia – Toscana: Ancora un intervento che invita alla sobrietà e alla moderazione durante le festività, quello compiuto nella tarda mattinata odierna dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha preso la parola nell’ultimo giorno dei lavori di Anci, l’assemblea dei Comuni italiani. Il Presidente del Consiglio si è soffermato lungamente sulla situazione attuale, parlando non solo del Natale, ma anche di nuove misure economiche a sostegno delle fasce più colpite dalla crisi e degli indici di variabilità attraverso cui vengono stabiliti gli ormai noti colori delle regioni di tutta Italia.
“È chiaro – ha sottolineato Giuseppe Conte – come non ci si possa permettere una settimana di strenue socialità come è avvenuto in passato. Un periodo all’insegna di feste intense e senza controllo vorrebbe dire avere un ulteriore picco nei mesi di Gennaio e Febbraio, un picco che non possiamo in alcun modo permetterci. Crediamo che sia possibile fare regali come da tradizione, anche per dare respiro all’economia, ma non potremo indulgere in forme di socialità improprie. Cenoni, veglie, baci e abbracci non devono essere presi in considerazione”.
“Credo – ha spiegato il Presidente Conte parlando, invece, delle modalità con cui si definiscono i colori delle regioni e le conseguenti misure restrittive – che sia necessaria una maggiore chiarezza. I parametri da noi utilizzati sono assolutamente concordati con le regioni tant’è che nella cabina direttiva sono presenti tre rappresentanti degli enti regionali. Dovremo lavorare per rendere gli stessi parametri più comprensibili alla popolazione”.
“Credo anche – ha concluso Il Presidente del Consiglio – che siano necessari stimoli economici importanti nei confronti di quelle attività che sono le più colpite da questa situazione. Stiamo lavorando per permettere altre entrate a tutti coloro che ancora stanno aspettando. Certo, contiamo che il Recovery Fund faccia la sua parte. Spiace che al momento questo tipo di aiuto siano bloccati, per colpa di certi Stati, e non certo per colpa dell’Italia”.