Consiglio Comunale di Massa, internalizzazione dei lavoratori C.U.P
NewTuscia Toscana – MASSA – L’ultimo degli argomenti trattati dal Consiglio Comunale ha riguardato una risoluzione presentata dal consigliere Alberti (PD) riguardo l’internalizzazione dei lavoratori del C.U.P (Centro Unico di Prenotazione). Anche qui diverse sono state le polemiche tra maggioranza ed opposizione, dal momento una mozione dello stesso tipo era stata presentata in luglio dai consiglieri di centrodestra.
“Questa mozione è una presa in giro” – esordisce Martinucci (Lega) – “il solito impegno era stato assunto dal centrodestra a luglio, quattro mesi fa, e nel consiglio comunale di allora il PD ha votato contro”. Dello stesso avviso anche il consigliere Amorese (FdI): “Sottolineiamo la schizofrenia intorno a questo tema ed esprimiamo dubbi sulle finalità politiche di un tale gesto, ma voteremo a favore per coerenza”. Unanime la voce della maggioranza di centrodestra che esprime stupore per la contraddittorietà delle azioni del PD, accusando la minoranza di volersi prendere il merito di una mozione voluta da Lega e FdI.
Dall’opposizione rispondono i consiglieri Menichetti e lo stesso Alberti, i quali tendono invece a sottolineare la coerenza dell’opposizione che aveva votato contro la mozione di luglio per via di criticità interne della stessa, fra cui la responsabilità che si volevano delegare alla Regione. Secondo il PD la nuova risoluzione invita a concludere il percorso di integrazione dei lavoratori del CUP, cercando soluzioni adottate in altre regioni. “Non tollero attacchi alla mia integrità e alla mia coerenza” – risponde Alberti – “Oggi presentiamo questa risoluzione per trovare una conclusione efficace, traendo esempi da altre realtà, come accaduto in Puglia dove sono state operate internalizzazioni tramite utilizzo di società Emmaus.”
Dubbi anche per Menichini sulle modalità di accesso dei precari CUP ad impieghi pubblici, poiché sarebbe realizzabile solo per mezzo del concorso, e questo, come dichiara il consigliere “rischia di lasciare fuori alcuni dei 108 lavoratori attualmente impiegati presso il CUP”.